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Cosa fare in caso di cucciolate e come evitarle

Prima di tutto è bene memorizzare che 1 criceto = 1 gabbia.

I criceti sono animali molto territoriali, quindi due elementi dello stesso sesso arrivano ad uccidersi vicendevolmente, mentre maschio e femmina insieme faranno una cucciolata circa al mese.

È bene quindi premurarsi subito e dividere eventuali coppie di criceti: nel caso la femmina abbia partorito, va tolto il maschio e lasciato solo in una gabbia. La femmina dovrà invece accudire i piccoli fino allo svezzamento. Dopo lo svezzamento dei cuccioli ne andrà uno per ogni gabbia, e non potrete più mettere insieme “mamma e papà” criceto, o vi troverete letteralmente invasi di cucciolate di criceti.

I criceti sono maturi sessualmente già dopo il primo mese di vita: vanno quindi sessati e separati da mamma criceta quando compiono 1 mese preciso. Superato il mese i criceti diventeranno fertili e i maschi ingravideranno sia le sorelle che la madre stessa.

La riproduzione di esseri viventi non è un gioco. Gli incroci tra consanguini non fanno altro che indebolire la specie e ridurne le aspettative di vita.

La gravidanza dura intorno ai 18/21 giorni: i cuccioli nascono senza pelo ma già con un accenno di denti ed hanno gli occhi chiusi. Dopo pochi giorni spuntano i primi peli, mentre  a 2 settimane aprono gli occhi e hanno il corpicino già interamente ricoperto dal pelo. Iniziano a rosicchiare i semini, oltre a bere ancora il latte della mamma. A un mese di vita sono completamente svezzati.

Alcune accortezze per non creare problemi né a mamma criceta, né ai cuccioli:

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Come pulire il criceto e la sua lettiera

Come pulire il criceto

Come pulire il criceto senza fargli il bagno è molto importante, poichè anche da questo dipende il suo stato di salute.

Il criceto è molto delicato per questo non va mai lavato (non ne ha bisogno e se correttamente gestito non emette cattivi odori) e soprattutto può facilmente prendere un colpo d’aria e ammalarsi.

Per pulirsi necessita di una sabbia particolare, fatta di sepiolite, il cui nome è sabbia per cincillà e che il criceto utilizza, appunto, per pulirsi. La sabbia va posta nella gabbia in una ciotola di plastica dura, ceramica o vetro di almeno 20×15 cm per i nani, 30×20 cm per i dorati, e lasciata sempre a disposizione.

Grazie a questa sabbia i criceti si puliscono da soli il manto: fate attenzione ai componenti della sabbia stessa, non devono infatti essere presenti quarzo o bentonite, che sono sostanze irritanti e abrasive.

 

Il cambio lettiera

Per quanto riguarda la lettiera, essa deve essere di una sostanza quanto più naturale possibile: ne esistono in commercio di buone, a partire da quelle in lino o canapa, per arrivare alle fibre di cellulosa. A seconda della specie di criceto, è necessario uno strato di lettiera: almeno 10/15 cm per i nani, mentre per un dorato l’ideale è 20 cm. Da evitare tutolo di mais o segatura (il primo non è scavabile, sebbene non tossico, la seconda può portare irritazioni alle vie respiratorie). Badate bene che la lettiera sia sempre inodore e MAI aromatizzata al limone, fragola etc etc. 

Sconsigliamo il truciolo di legno, a meno che non sia completamente depolverizzato.

La lettiera NATURALE va sostituita per intero una volta al mese se la gabbia in cui vive il criceto rispetta le misure minime di vita dignitosa ed è fornita in uno strato sufficientemente alto (per rendergli possibile scavare). Ogni settimana va cambiata la parte della lettiera più sporca (tendono a fare la pipì sempre negli stessi punti).

Per quanto riguarda il materiale da mettere nella casetta: assolutamente NO AL COTONE (leggi approfondimento) che può provocare strozzamento degli arti o, se ingerito, blocco intestinale e conseguente morte. Sì a carta igienica inodore o fieno.

Se, nonostante tutto, il cricetino presenta un pelo unto o arruffato e si gratta spesso, è bene portarlo a fare un controllo presso un veterinario esperto in animali esotici poiché può avere dermatiti, acari, funghi o micosi.

Hai bisogno di consigli sulla lettiera?

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Le malattie più comuni del criceto

Anche i criceti, come molti altri animali, sono soggetti a malattie più o meno gravi: se notate qualcosa di particolare nell’aspetto o nel comportamento del vostro criceto, rivolgetevi sempre ad un veterinario esperto in animali esotici.

La lista qui sotto è puramente illustrativa e non può sostituirsi in alcun modo alla visita presso un veterinario competente.

Malattie più comuni del criceto

I criceti sono animali dal metabolismo rapidissimo: quando vi rendete conto che l’animale sta male, sta veramente molto male. Essendo una preda non manifesta nulla fino a che non è “morente”. Bisogna quindi provvedere immediatamente a portarlo in visita.

Malattie generiche

  • Mal della coda bagnata (Wet Tail):

    Si manifesta con una diarrea acquosa che imbratta il criceto, l’animale ha mancanza di appetito, debolezza generale e posizione “ricurva” per i dolori. È d’obbligo intervenire immediatamente: purtroppo molto spesso il criceto non va oltre poche ore di vita dopo l’insorgere dei sintomi. Non confondiamo la wet tail con una leggera diarrea (che va comunque trattata dal veterinario per sicurezza). Nulla di più facile, infatti, quando si acquista un criceto e si introducono le verdure, che il criceto abbia qualche piccolo disturbo intestinale. Introduciamo le verdure meno “pericolose” e più fibrose di modo tale che non diano problemi all’intestino del piccino (visita la pagina “Alimentazione” per ulteriori informazioni).

  • Tumore:

    È ormai evidente che  a causa di incroci non sempre di chiara genealogia, si è venuta a creare una situazione in cui il 100% dei criceti winter white si ammala di tumore (per fare l’esempio più calzante). È necessario che il veterinario valuti con attenzione ogni singolo caso: un tumore esterno è sicuramente più facilmente riconoscibile e asportabile, mentre  quando ci si rende conto di un tumore interno, è già di considerevoli dimensioni e complesso da trattare.

  • Malattie respiratorie:

    Sono malattie parecchio pericolose e rognosette da trattare. I criceti respirano esclusivamente dal naso, se quella via viene occlusa anche solo per un banale raffreddore, l’animaletto di certo ne soffre. Appena vi accorgete quindi di un sintomo, portate il criceto presso un veterinario esperto in animali esotici che saprà fornirvi una copertura antibiotica.

  • Malattie della pelle:

    Generalmente si presentano o in giovane età o in tarda età, seppur non sia la regola assoluta. Da giovani le difese immunitarie non sono ancora completamente formate, mentre da anziani si abbassano: per questo, in questi due periodi “critici” i criceti possono essere soggetti a varie malattie.Notiamo abbastanza facilmente  questo genere di malattie poichè possono dare perdita di pelo, la pelle diventa più brutta e a scaglie, può esserci presenza di una “forforina” bianca etc etc. Generalmente questi disturbi sono facilmente trattabili portando il criceto presso un veterinario esperto in animali esotici che prescriverà un ciclo di cure.

  • Fratture o rottura delle zampine: 

    Anche in questo caso è necessaria una visita veterinaria. Bisogna correre ai ripari prima possibile: se si permette all’infezione di entrare in circolo, il cricetino andrà incontro a gravissime conseguenze oltre che sentire un notevole dolore.

  • Prolasso o problemi alle sacche guanciali:

    Il prolasso è abbastanza raro, mentre possono capitare delle infiammazioni interne, magari a causa di qualche semino particolarmente appuntito. Un criceto alimentato in maniera corretta raramente ha questi disturbi, ma la genetica e la sfortuna possono comunque sempre intervenire. Il veterinario saprà consigliarvi per il meglio.

  • Malocclusione dentale:

    Spesso è genetica, talvolta può derivare dalla cattiva alimentazione. In questo secondo caso è necessario correggerla e sicuramente la situazione migliorerà.  Il cricetino va portato presso un veterinario esperto in animali esotici che si occuperà ogni volta di pareggiare i dentini, permettendo una corretta masticazione. La crescita media dei denti dei criceti è 1 mm ogni 2 giorni, ciò implica che in caso di malocclusione sarà frequente portare il piccolo a fare il taglio denti (ATTENZIONE allo strumento che utilizza il veterinario- i tronchesini non sono adeguati e possono spezzare i dentini del criceto, ma è necessaria una piccola moletta che li “cesella”). Informatevi sempre PRIMA su quale strumento usa il veterinario a cui vi rivolgete.

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Il criceto va in letargo?

Il criceto domestico, nato in cattività e che vive nei nostri appartamenti NON va in letargo.

Se quindi vedete il vostro criceto mogio, debole, sonnolento e poco attivo, non è affatto il letargo, ma bisogna intervenire e portarlo a far visitare presso un veterinario esperto in animali esotici poichè sicuramente ha qualcosa che non va.

Come tutti gli animali, naturalmente,  anche il criceto si accorge del cambio di temperature. Si passa spesso da una temperatura intorno ai 30° ad uno sbalzo che la fa abbassare di una decina di gradi. Il criceto se ne rende conto, ma non va comunque mai in letargo.

Ricordo che il criceto nato in cattività deve essere tenuto in appartamento, mai in balcone, mai al sole diretto e mai su correnti. Ovviamente il criceto domestico non ha le possibilità né le capacità di vivere con un clima rigido in esterna. Abbandonate quindi il progetto di prendere un criceto, se non potete offrirgli un habitat adeguato e adatto. Con il riscaldamento in inverno, in casa, la temperatura difficilmente scende al di sotto dei 18°, mentre in estate, con i condizionatori, raramente sale sopra ai 28°. Il criceto deve vivere tutto l’anno in un clima temperato.

In natura il criceto va in letargo quando si scende sotto agli 8°, tuttavia, se noi facessimo tale “esperimento” in casa, il criceto domestico non si risveglierà più: ricordiamoci sempre di chi stiamo parlando e non pensate di poter cambiare le cose.

Un criceto nel suo ambiente naturale vive e si comporta in un determinato modo, un criceto, da generazioni nato e cresciuto in cattività, ovviamente deve avere uno stile di vita differente: un criceto domestico, abbandonato in natura morirebbe, poichè è ormai abituato a ricevere cibo e acqua e ad essere accudito dagli esseri umani ed ha perso il suo naturale istinto alla sopravvivenza.